In questo report sulle prime attività a bordo di One, Ginevra Boldrocchi, Sandro Carniel e Alessandro Benedetti ci spiegano tra l’altro cosa vuol dire fare coaching scientifico
Oltre alla produzione di contenuti scientifici, uno dei pilastri del progetto M.A.R.E. è la divulgazione.
A questo proposito, una delle strategie adottate è quella del ‘coaching scientifico’ svolto da personale di One Ocean Foundation verso l’equipaggio del catamarano ONE. Nella prima settimana di navigazione il coaching scientifico ha permesso di esporre le attività del progetto contestualizzandone la missione rispetto le problematiche climatiche e ambientali sofferte dal Mar Mediterraneo. Partendo dai grandi temi globali inerenti i cambiamenti climatici, il sea level rise e l’inquinamento si porta l’attenzione alla minore scala del Mediterraneo, la cui esiguità amplifica tali impatti esponendo a maggiori rischi soprattutto le specie marine più vulnerabili. Si è spiegato come lungo le 12 settimane di navigazione verranno svolte tre attività di ricerca: avvistamento dei cetacei, campionamenti di DNA ambientale e di zooplancton.
Apparentemente slegate tra loro, queste attività sono in realtà connesse. L’avvistamento dei cetacei è integrato al campionamento di DNA ambientale, ossia tracce genetiche disperse nell’ambiente da organismi marini, tra cui appunto cetacei e specie aliene. Inoltre, mediante il campionamento di zooplancton, sarà possibile comprendere la capacità di ingresso degli inquinanti naturali e di sintesi nelle catene alimentari poprio a partire dalla base delle catene trofiche.
Il ‘coaching scientifico’ del progetto M.A.R.E si è anche sviluppato esponendo in maniera approfondita aspetti direttamente connessi alla conformazione marino-costiera incontrati durante la navigazione. Beneficiando del periodo di decompressione turistica tipica delle prime settimane di maggio, negli sbarchi delle isole di Molara e di Spargi si sono potuti osservare molti posidonieti evidenziandone la peculiarità biologica, la valenza ecologica, e l’importanza nella stabilizzazione dei fondali rispetto le dinamiche del moto ondoso sottocosta. Inoltre, si è potuto comprendere come le foglie di Posidonia siano utilissime anche da morte, quando gli accumuli sulla spiaggia, detti banquettes, stabilizzano i profili costieri contro l’erosione.
Restando in tema di profili costieri, con il favore di condizioni meteomarine stabili, si è potuto osservare il ben marcato solco di battente dell’Isola di Tavolara, una traccia erosiva del mare che cinge il profilo della falesia. In lacuni punti si è anche potuto osservare un solco di battente ‘fossile’ simile a quello meglio conservato di Orosei (circa 50 km più a sud), posto ad una quota più elevata di alcuni metri e con ogni probabilità risalente all’ultima fase calda di 125000 anni fa, quando il livello del mare era più alto..
Facendo sosta a Porto Cervo si è passati vicino a Cala Romantica, dove nel 28 marzo del 2019 si è spiaggiata una giovane femmina di capodoglio gravida che nel sua concamerazione gastrica presentava più di 20 kg di plastica. Come spiegato, non deve soprendere che nel Meditarraneo si trovino 8 specie di cetacei tra cui capodogli e balenottere, 7 delle quali avvistabili proprio in prossimità del Canyon di Caprera. Allo stesso modo, purtroppo, non deve soprendere che i cetacei siano fortemente minacciati dalle attività umane.
Il ‘coaching scientifico’, che mescola l’esposizione dei contenuti di progetto ad approfondimenti forniti delle estemporaneità emerse in navigazione, nasce per equilibrare i perni del binomio ‘Research and Education’ del progetto M.A.R.E.
La novità è pensare alla disseminazione dei contenuti scentifici come un percorso articolato in diverse fasi, proporio come accade per le catene trofiche marine.
Al livello più contingente, ossia quello contestuale alla navigazione, il coaching dell’equipaggio consente il flusso di contenuti in presa diretta sfruttando l’immediatezza ed il potere di rapida diffusione dei social media. Ad un livello successivo il progetto è stato illustrato nel corso di tappe della navigazione in contesti più strutturati e organizzati quali le presentazioni tenutesi alla Lega Navale di Olbia, al Centro Velico di Caprera ed alla Marina della Maddalena, alla presenza delle rappresentanze istituzionali, politiche ed associative coinvolte nel progetto. Infine, una volta terminata la campagna di navigazione, i risultati delle attività di campionamento saranno resi noti non solo all’interno dei circuiti pubblicistici di settore più strettamente scientifico, ma anche attraverso azioni di divulgazione e sensibilizzazione a più ampio spettro.
La missione di M.A.R.E è dunque declinata su più fronti al fine di massimizzare il suo grande sforzo economico, logistico e scientifico. L’obiettivo è fare in modo che la catena ricerca, conoscenza, divulgazione, consapevolezza sia solida in ogni anello al fine di creare una nuova e necessaria cultura di impostazione e gestione delle attività umane rispetto i grandi temi ambientali, sia a livello di produzione che di consumo di beni e servizi.
‘Non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha generato’ Albert Einstein.