Mercoledì 27 novembre, la sede di Workness a Milano ha ospitato l’evento conclusivo dell’edizione 2024 di progetto M.A.R.E..
Nel presentare la serata, Enrico Bertacchi, segretario della Fondazione CVC, ha sottolineato come il seme del progetto sia ormai definitivamente germogliato. “M.A.R.E. è ormai il più importante studio in continuo in corso sullo stato di salute del Mediterraneo. Uqesti anni sono stati un viaggio straordinario reso possibile dal decisivo apporto di patrocinatori come la Marina Militare e la Regione Sardegna, e da chi ha creduto in noi da Yamamay, founding partner del progetto, ai tanti nuovi amici che si sono uniti a questa avventura lungo la strada come Shiseido, Fondazione Deutsche Bank Italia, Workness e Toio”.
Durante l’edizione appena conclusa, il catamarano del progetto ha navigato oltre 2.000 miglia nel Mediterraneo occidentale, toccando città come Barcellona, Marsiglia e Ajaccio. I 17 ricercatori coinvolti hanno raccolto dati preziosi: 61 avvistamenti di fauna marina, campioni di DNA ambientale e zooplancton per studiare biodiversità e inquinamento. La serata ha permesso di condividere questi risultati e di riflettere sull’impatto delle attività svolte. Benedetta Villa ha esposto per conto di One Ocean Foundation, responsabile scientifico del progetto, i dati scientifici raccolti nelle precedenti edizioni e le pubblicazioni scientifiche che hanno beneficiato dei dati raccolti sul catamarano One.
Un momento centrale dell’evento è stato l’annuncio dell’edizione 2025, che porterà M.A.R.E. verso la Grecia e la Turchia. Questa espansione consolida l’obiettivo di costruire una rete mediterranea per la salvaguardia ambientale, con un focus su biodiversità, sostenibilità e cooperazione internazionale. “Con il percorso previsto per il 2025 completeremo di fatto la mappatura della parte navigabile del Mediterraneo toccando Grecia e Turchia- ha commentato Bertacchi -, in futuro la nosta idea è di ripercorrere ciclicamente gli stessi itinerari ma con una pianificazione triennale, in modo da dare un respiro ancora più ampio ai progetti scieentifici che ospiteremo”.